Vincenzo Florio e la sua “Targa”
Imprenditore di più di un secolo fa è ad oggi ancora attuale per le sue scelte che fecero fiorire la Sicilia facendole fare il salto da un’economia contadina ad una fiorente imprenditoria.
Lasciò il suo segno in campo motoristico dando vita nel 1906 alla Targa Florio su quattro ruote per poi lasciar girare anche le due ruote sulle suggestive strade delle Madonie dal 1920 al 1929 per poi interrompersi per l’inizio della crisi della famiglia Florio.
“Continuate la mia opera perché l’ho creata per sfidare il tempo”
Vincenzo Florio, padre della manifestazione motoristica più antica del mondo, la Targa Florio per l’appunto, esordì con questa frase lasciando nelle mani dei posteri quella visione che guarda “avanti” senza la quale nessun popolo può progredire.
Spinto da questo incitamento futuristico nato in pieno Futurismo, mi sono imbarcato in una delle avventure più intriganti della mia vita ma “il mondo è pieno di persone di successo, alle quali era stato detto più e più volte che il loro sogno era impossibile…scelsero di non ascoltare”, e con tutta la mia caparbietà, che ha caratterizzato ogni scelta della mia vita, nell’anno 2017 ho fatto rivivere la Targa Florio Motociclistica nella sua XIX edizione.
Il 4 e 5 novembre le tribune di Cerda, Floriopoli, si sono colorate di campioni che hanno scritto la storia del motociclismo e le loro epiche e leggendarie cavalcature hanno ruggito ancora sulle strade delle Madonie.
Nomi come Giacomo Agostini, Marco Lucchinelli, Gianfranco Bonera e Stefano Renzo Pasolini a rappresentare il mondo della velocità pura e rappresentanti eminenti della corsa più folle del mondo, la Parigi Dakar, come Edi Orioli, Franco Picco, Claudio Terruzzi e perché no anche il sottoscritto.
Una kermesse suddivisa in due giorni nel primo dei quali i campionissimi hanno sfilato in parata da Floriopoli a Cerda e nel secondo moltissimi appassionati hanno ripercorso il medio circuito delle Madonie, tracciato storico per il mondo motociclistico.